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Dieci norme di comportamento per combatterlo
(Consigli pratici che possono essere assunti a simbolo di tutta la vicenda)

Qui di seguito sono elencati alcuni consigli per mettere con coraggio in
condizione chi subisce vessazioni e torture psico-fisiche sul luogo di lavoro,
di resistere e reagire al pari della persecuzione, organizzandosi per lottare,
contro i mobbers ed i loro abituali fiancheggiatori dei quali talvolta vi
potrebbero prendere parte persino le persone più insospettabili e verso le quali
avete riposto molta fiducia.
01 - Abbiate pazienza
Il viaggio contro il mobbing è lungo, duro e difficile. Organizzatevi per una
lotta nella quale, alla fine, sarete voi i vincitori. Dopo un periodo iniziale
di scoramento e di depressione, se ben preparati, ritroverete la forza di
vivere, di sorridere, di sorprendere e sconfiggere i vostri mobbers e facendo
attenzione anche ai consigli di cui al punto dieci in conclusione qui riportato,
nel nostro Paese potreste essere giustamente persino risarciti per i danni
subiti.
02 - Non cedete allo scoramento ed alla depressione
Il mobbing cui siete sottoposti non avviene per colpa vostra. Le motivazioni
sociali e psicologiche alla base del mobbing sono molteplici e complesse,
oggetto di studi approfonditi di sociologi, psicologi e giuristi. Voi siete solo
un capro espiatorio di una situazione di cui qualcuno tira le fila e che non
dipende da vostre colpe.
03 - Non pensate alle dimissioni
La prima cosa alla quale un mobbizzato pensa è quella di fuggire e di liberarsi
dalla situazione stressante, abbandonando la scena. Cadreste nella trappola che
vi viene tesa. In effetti spesso il mobbing ha solo lo scopo di “poter
licenziare impunemente e nel modo più silenzioso possibile". Dare le dimissioni
vi libera, è vero, dal mobbing, ma con le dimissioni “la date vinta al mobber” e
vi precludete qualsiasi successiva azione risarcitoria nei vostri confronti.
Utilizzate preferibilmente i periodi di ferie non godute o i recuperi orari.
Tenete però ben presente che al ritorno sul luogo di lavoro, dopo un periodo più
o meno breve di assenza, potreste trovare che molte cose sono cambiate in
peggio, poiché durante la vostra assenza il mobber ha avuto tutto il tempo per
organizzarsi con ulteriori ignominie.
04 - Non pensate di essere gli unici
Si calcola per difetto che in Italia vi siano almeno un milione e mezzo di
mobbizzati (circa il 6% della forza lavoro). Pensare di essere gli unici è una
falsa immodestia. Esperimenti e manovre sulla vostra resistenza psico-fisica vi
fanno divenire uno dei tanti.
05 - Organizzatevi per resistere
Considerate che, secondo calcoli fatti dalla Organizzazione Internazionale del
Lavoro (OIL), la messa in atto di azioni mobbizzanti nei vostri confronti, costa
alla vostra azienda attorno al 190% della vostra retribuzione annua lorda.
Alcune cause di questi costi sono:
- Il tempo impiegato dal mobber per studiare nuove forme di vessazione
- La perdita di morale tra i lavoratori
- Le giornate lavorative perse in malattia a causa del mobbing
- I costi a carico del SSN per la cura dei lavoratori ammalatisi a causa del
mobbing
- I costi delle liquidazioni in caso di licenziamento spontaneo
- L'azienda, a causa del mobbing, perde elementi produttivi e competenti
- Sostituire il lavoratore licenziato è un costo per l'azienda in termine di
know-how
- I risarcimenti per cause civili ai lavoratori mobbizzati
06 - Raccogliete la documentazione delle vessazioni subite
Poiché il mobbing, anche se non vi è una legislazione precisa e ad hoc contro di
esso, rientra in fattispecie di reati previsti e penalmente perseguibili e di
illeciti amministrativi (per esempio, reati: abuso di potere, minacce, violenza
privata, diffamazione, calunnia, lesioni personali, etc; illeciti
amministrativi: dimensionamento, dequalificazione, etc), è necessario che
documentiate nel modo migliore possibile le azioni mobbizzanti messe in atto nei
vostri confronti:
- Trovate colleghi disposti a testimoniare (anche se è estremamente
difficile....)
- Tenete un diario di ogni azione mobbizante contenente: data, ora, luogo,
autore, descrizione, persone presenti, testimoni
- Tenete un resoconto delle conseguenze psico-fisiche sul vostro organismo delle
azioni mobbizzanti (il mobbing fa ammalare: i sintomi di questa malattia possono
essere psichici (ansia, depressione, attacchi di panico, etc), fisici (insonnia,
emicrania, cefalea, dolori muscolari, precordialgie, palpitazioni cardiache,
acidità gastrica, tremori, mancanza d'appetito, appetito eccessivo, abbassamento
delle difese immunitarie, diminuzione della potenza e del desiderio sessuale,
etc) e del comportamento (perdita dell'autostima, mancanza di fiducia in se
stessi, senso di inutilità, di emarginazione, etc). Questo vi faciliterà nel
documentare il danno biologico che il mobbing ha determinato su di voi, al fine
della richiesta di risarcimento dei danni psico-fisici (lesioni personali).
- Mettete in forma scritta e fate protocollare o spedite per raccomandata A.R.
ogni vostra richiesta. Trasformate qualsiasi ordine verbale ricevuto, in
interrogazione scritta (“a voce mi è stato detto di fare questo, chiedo conferma
scritta”). Molto spesso non riceverete risposta: ciò sarà la prova di una tra le
azioni mobbizzanti.
07 - Cercate degli alleati
E' questa la cosa più difficile in quanto non sempre i colleghi sono dei “cuor
di leone”. Spesso si ritirano in disparte per evitare che il mobbing messo in
atto nei vostri confronti possa estendersi anche ad essi. Oppure, nel mobbing
trasversale, sono essi stessi i vostri mobbers. Non vi isolate, coltivate le
vostre relazioni sociali, frequentate gli amici, rinsaldate i rapporti familiari
spesso impoveriti dal punto di vista affettivo e sessuale. Spiegate ai vostri
familiari cos'è il mobbing e quello che state subendo. Non vergognatevi della
vostra situazione, parlate con le persone che vi sono vicine per acquistare
consapevolezza della vostra situazione, per rafforzare l'autostima, ma non
passate all'estremo opposto: parlare incessantemente del vostro problema,
focalizzare l'attenzione unicamente sul vostro dramma, può stancare amici e
familiari e quindi potreste trovarvi ancora più soli. Il vostro matrimonio, la
vostra famiglia, le vostre amicizie potrebbero andare in crisi. Si realizzerebbe
così il fenomeno del “doppio mobbing” per il quale le persone coinvolte in
Italia dal mobbing, assommano a 5 milioni.
08 - Denunciate il mobbing
E' questa una attività da attuare con ponderata attenzione Evitate che le
denuncie possano esporvi a ritorsioni (possibili querele per diffamazione).
Scrivete la storia del vostro mobbing. Siate il più concisi possibile. Prima di
divulgarla riponetela in un cassetto e rileggetela dopo almeno una settimana.
Eliminate le parti superflue e conservate solo quelle importanti. La precisione
nei particolari fa diventare pesante la vostra storia: dovete colpire
l'attenzione di chi vi legge. Rivolgetevi ai giornali, televisioni private,
radio locali, sindacati, associazioni di categoria. Denunciate fatti reali e
documentati. Scrivete dei tazebao da affiggere nei luoghi consentiti. Divulgate
all'interno dell'azienda le vostra situazione: il racconto della vostra storia
potrebbe far sorgere tra gli altri dipendenti un movimento di opinione a vostro
favore. Ricordate che la pubblicizzazione della vostra denuncia può essere
incompatibile con la segretezza degli atti d'ufficio. Chiedete copia della
documentazione esistente negli atti d'ufficio e nel vostro fascicolo personale:
è un vostro diritto (legge 241/90 sulla trasparenza amministrativa e legge
675/96 cosiddetta sulla "privacy") l'accesso agli atti d'ufficio che vi
riguardano e al vostro fascicolo personale per poter ottenere copia di tutti i
documenti che vi interessano.
09 - Iscrivetevi ad una seria associazione contro il mobbing
Rivolgetevi unicamente a quelle apolitiche, asindacali, aconfessionali e che non
hanno scopo di lucro e non dimenticate di informarvi sulla loro serietà,
efficienza e correttezza.
10 - Ricorrete alle vie legali
In questo caso non siate impazienti. Nella scelta tra procedimento penale e/o
civile, (causa di lavoro, risarcimento del danno biologico), preferite dapprima
il procedimento civile (causa di lavoro, risarcimento per lesioni personali). La
durata di una causa di lavoro è lunga: anche in caso di vittoria in primo grado,
aspettatevi anche un ricorso in appello da parte dell'azienda. Calcolate da un
minimo di quattro anni fino ad otto/dieci anni. Rivolgetevi ad un buon, serio e
onesto avvocato che abbia già trattato cause di mobbing e che non abbia legami
con la vostra azienda o con personaggi politici ad essa legati. Chiarite subito
gli obiettivi che intendete raggiungere (danno biologico, dimensionamento,
reintegra nel posto di lavoro, patteggiamento, risarcimento dei danni, etc) e le
strade da percorrere. Coinvolgete il minor numero di persone: possibilmente solo
la vostra azienda. In questo modo il vostro avvocato non si troverà a dover
lottare contro eserciti di avvocati di controparte che si coalizzeranno contro
di voi. Successivamente potrete procedere anche contro gli autori materiali del
vostro mobbing: ad esempio, in caso di pubblici dipendenti, sarà possibile
documentare il danno all'erario determinato dai vostri mobbers.
Giovanna Nigris
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