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Enemonzo si trova in una regione storiaco-geografica
della Carnia e si appoggia una grande e splendida
vallata dove si incrociano il Fiume Tagliamento e il
torrente Degano e Chiarsò alle pendici dei Monti Lovinzola e
Colgentile.
Le frazioni sono: Fresis, Tartinis,Colza,
Maiaso,Quinis e Esemon di Sotto.
Era uno dei centri abitati più antichi della Carnia,
chiamata "Oppidum Inter Montes Tutum" (Fortezza
protetta dai Monti) e questo fa intuire in quale
posizione favorevole si trovi il paese.
Lasciando Tolmezzo ed arrivando a
Villa Santina ci si immette in una valle suggestiva e
ricca di splendidi paesaggi.
Cenni Storici:
Il ritrovamento di un'ascia in pietra levigata e
di un'ascia in bronzo presso Esemon di Sotto fa supporre
che Enemonzo è uno dei più antichi insediamenti della
Carnia. Per la prima volta il paese venne citato come
Enemum intorno al 1000.
Nel 35 a.C. Enemonzo fece parte della X REGIO
VENETIAE ET HISTRIAE. Dal 1017 al 1420 del
Partiarcato di Aquileia, con la sua florida cultura e
tradizione. Nel 1420, visse sotto la dominazione
veneziana fino al 1797, anno del Trattato di Campoformio
che come già detto nelle precedenti pagine
statuiva il passaggio del Veneto e Friuli all'impero
asburgico. Tornato all'Italia durante la ritirata
di Caporetto parecchi dei suoi abitanti lasciarono le
loro abitazioni per rifugiarsi al di là del Piave.
Durante la seconda guerra mondiale, come tutta la Carnia
dovette subire l'invasione dei cosacchi.
Arte e cultura:
Nel 1234 il Patriarca Bertoldo di Merania assegnò la
Pieve (chiesa) di Enemonzo ( ricevuta da Pellegrino,
prete di San Daniele) alla prepositura di S. Felice di
Aquileia. Il 28 luglio 1700 un violento terremoto
distrusse quasi tutto il paese. La chiesa della
B.V. della Consolazione fu ricostruita fino al 1730. Qui
si trovano due affreschi di Domenico Fabris da Osoppo
del 1854, raffiguranti la preghiera nell'orto degli
ulivi e l'ascensione.
Nel XVI secolo venne costruita la chiesetta di S. Rocco
ove si trova una pala ove è effigiato San Rocco. Accanto
a questa chiesetta è stata ritrovata una accetta
dell'età Neolitica.
A Colza, la Chiesa di San Giorgio del XV sec. è decorata
con affreschi di Giovanni da Tolmezzo. La Chiesa
di S.Nicolò di Maiaso ha al suo interno le
raffigurazioni in pietra tenera del 1376 di S. Pietro,
il Redentore e S. Nicolò.
Vi sono numerose possibilità di passeggiate a piedi o in
bicicletta in una valle soleggiata e verdeggiante.

foto scattata da Giovanna Nigris
Caratteristica fontanella e nello sfondo
il Caseificio di Enemonzo |