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Il paese di Ampezzo sorge su un altopiano ai piedi del Monte Tinisa
e si trova
fra l’alto Tagliamento e il torrente Lumiei, lungo la
strada statale che attraverso il Passo della Muaria
porta al Cadore Gode di una posizione invidiabile.
I limiti comunali a nord sono Sauris e
Socchieve, mentre a ovest troviamo il Comune di
Forni di Sotto e Forni di Sopra. Ampezzo è avvolta da magici e
incantevoli paesaggi, che hanno qualcosa di selvaggio
tra i rustici, i prati verdi, i boschi e le pinete
irraggiate dal sole. Una strada tra le selve porta attraverso
la Val Lumiei, a Sauris, ove un magnifico
lago dai colori verdi-azzurro domina la valle. Di
particolare rilievo naturalistico è la Foresta di
Ampezzo, ricca di boschi misti di abeti rossi, abeti
bianchi e faggi e di flora e svariata fauna.
Ivi si
trovano anche la Riserva di caccia di Ampezzo e l'
Azienda Faunistico Venatoria “Foresta d’Ampezzo”.
Ad Ampezzo vi sono varie attrezzature sportive: pista da
sci nordico presso il Passo Pura, tennis, campi di
calcio e calcetto, piscina, possibilità escursionistiche
e passeggiate rilassanti.
Il Museo Geologico della Carnia, nel palazzo
“Angelo Unfer”, già sede del Governo della Zona Libera
della Carnia, in piazza Roma, vanta la raccolta di
parecchie rocce
e fossili di importante interesse scientifico. Esse risalgono a un periodo fra 450 e 40 milioni di
anni fa. Nello stesso palazzo troviamo la
Pinacoteca “Marco Davanzo”, che ospita le opere
particolarmente toccanti ed espressive dell’artista
Marco Davanzo (1872-1953),
nato ad Ampezzo da una agiata famiglia del Cadore.
Di particolare interesse l'antica tecnica di
progettazione delle case in pietra, sia ad Ampezzo che
nelle frazioni di Oltris (il cui nome significa
"oltre" (quindi "al di là del
Lumiei"), e
Voltois,
ai piedi del monte Nolia con i loro archi, le loro
balconate in legno, ricche in estate di fiori dai vividi
colori, e
le porte in pietra.
Il duomo di S. Daniele, al cui interno si possono
ammirare due altari lignei barocchi (opere
settecentesche di Nicola Grassi)
e meravigliosi dipinti di Nicolò Grassi, domina la
piazza. Sono apprezzabili le chiesette delle
sopraccitate frazioni Oltris e Voltois.
Note storiche
Le prime testimonianze di questo paese sembrano partire
dal 762 con un documento longobardo, che nomina il paese di Ampezzo
(la donazione sestense). Tre nobili fratelli longobardi,
Erto, Marco ed Anto, monaci benedettini donarono i
propri monasteri. Tra le proprietà di donazione si
legge un documento "...casas in Carnia in vico Ampicio
idest casa Iohanni et Marciolo". Questo fa
presumere l'esistenza del "Vico Ampicio" in età
anteriore al 762. L'etimologia del paese sembra derivare
dall'abete di cui erano e sono ricchi i dintorni del
paese e la casa che rappresenta l'ospitalità. La
suggestione di questa rappresentazione si esterna nello
stemma di Ampezzo, costituito da una casa alpina presso
un pezzo (dal latino piceu: abete).
Infatti sono stati rinvenuti numerosi reperti che
riconducono i primi insediamenti all'età del bronzo e
del ferro e la zona fu abitata da tribù celtiche.
Risale al 35 a.C. la presenza dei Romani, che
sottomisero il popolo dei Carni. La Carnia fu
conquistata nel 568 dai Longobardi e quindi anche Ampezzo.
Nel 1077 venne ceduto al patriarcato di Aquileia
e quindi nel 1420 passò alla Repubblica di Venezia.
I veneziani fecero grande uso del legname dei
ricchi boschi della Carnia per costruire le proprie
navi.
Da alcune narrazioni risulta che Ampezzo nel 1561 patì
gli effetti devastanti di un incendio violento.
Nel 1797 Ampezzo passò con il trattato di Campoformio
all'Impero asburgico e in seguito andò a far parte nel
1866 del Regno d'Italia.
Nella prima guerra mondiale venne occupata dagli
Austriaci, dopo la rotta di Caporetto nel 1917 e quindi
liberata il 2 novembre 1918 dai cavalleggeri italiani.
Durante la 2^ guerra mondiale Ampezzo subì molte
perdite. Quasi ogni famiglia aveva un parente fra gli
alpini della Brigata Alpina Julia.
Ampezzo assunse un ruolo di primaria importanza durante
la guerra di liberazione (1943-1945), quando divenne
capitale della Repubblica Libera della Carnia.
Natura e ambiente
La "Foresta di Ampezzo"
verso l'alta Val Lumiei è tra alcuni tra i boschi
più belli della Carnia:
il Bosco Bernon,
il bosco della Stua, il bosco Cavallo, il Bosco
Flobia, il bosco Colmajer. Sono boschi come detto in
prevalenza di abete rosso, faggio, abete bianco e nelle
zone più impervie, boschi di larice e fittissime
distese di mughi, inoltre piccoli pascoli delle casere
di Tintina, Nauleni e Colmajer e il passo Pura. Tutta
questa bellezza è dominata dal Monte Tinisa con le sue
pareti calcare e le cime dei Monti Sesilis, Colmajer,Nauleni.
Nei boschi di Ampezzo è molto ricca anche la fauna e non
è difficile imbattersi in caprioli, camosci,
scoiattoli e raramente un cervo o l'aquila reale.
Sport e tempo Libero
Ad Ampezzo vi è un grande Centro Sportivo:
campetti da pallacanestro, campi di calcio, calcetto,
campi da tennis e una piscina semi-olimpionica coperta.
In inverno è possibile praticare lo sci di fondo sul
Monte Pura. E' anche possibile pescare e percorrere gli
itinerari di numerose e rilassanti passeggiate.
Economia
Per secoli gli ampezzani si distinsero nella tessitura e
nella colorazione delle stoffe e si dedicarono alla
lavorazione del legno e del ferro.
Oggi ad Ampezzo vi sono
due piccole zone industriali nel
settore metalmeccanico, verniciatura
plastica e legno.L'artigianato si
esplica nella lavorazione del ferro e
serramenti, nell'edilizia, estrazione
boschiva e nelle segherie.Il commercio è
costituito oltre che alberghi,
ristoranti, bar, agriturismo, da negozi
di vari prodotti che soddisfano il
fabbisogno della popolazione locale.
L'allevamento è
fra i più sviluppati della Carnia: sono
presenti aziende che con i loro bovini
forniscono buona parte del latte al
Caseificio Val Tagliamento di
Enemonzo.
Manifestazioni ed Avvenimenti
principali:
- Prima settimana di giugno:
"Festa del Pane"
- Terza settimana di giugno:
"Festa Caotica"
- Ultima settimana di giugno Sagra
Patronale: "Sagra dei SS Pietro e
Paolo"
- Seconda settimana di luglio:
"Sagra del Salam de Mus"
- Terza settimana di luglio:
"Sagra di San Jacum" nella frazione
di Oltris
- Ferragosto "Festa della
Montagna" e "Sagra di San Rocco"
nella frazione di Voltois
- Ultima settimana di Agosto
"Festa del Borgo di Clendis"
- 31 ottobre "Fiesta dalis Muars"
Gastronomia di Ampezzo e della Carnia
La Gastronomia
è
caratterizzata da antichi sapori e
utilizzo di materie prime
una volta ritenute "povere".
Ad esempio l'arte di fare il pane e la
realizzazione di piatti anche con questo
prezioso alimento. Alcuni esempi sono:
I Gnocchi di pane (Gnocs de pan),
preparati utilizzando il pane raffermo,
ammorbidito in acqua o latte, lavorato
con uova e farina e dopo la bollitura,
conditi con burro e salvia e ricotta
affumicata.
Frittelle di pane: il pane
tagliato a fette sottili viene passato
nelle uova lavorate con lo zucchero e
quindi fritto in padella. Spolverizzate
di zucchero a velo e qualche goccia di
vino rosso.
Minestrone di orzo: con
fagioli, cipolle,lardo e latte.
Frico di patate: fritto di cipolle,
patate lessate schiacciate, aggiunta di
formaggio fresco. Viene fatto come una
torta.
Frico friabile: formaggio
stagionato fritto nell'olio.
Cjalsons: Tortelloni di patate e
farina, ripieni di ricotta fresca,
uvetta, biscotti, cannella, conditi con
burro fuso e ricotta affumicata.
Blecs di Vavo: lasagne fatte con
farina e acqua, cotte in acqua salata e
condite con burro fuso e ricotta
affumicata.
Toc di Braide: Salsiccia
affumicata rosolata con cipolle e
immersa nella polenta liquida fatta con
il brodo.
Polenta con frico, insaccati di
lavorazione artigianale,formaggi di
Malga, ricotta affumicata, grigliate di
carne con polenta, bietola, brovada (rape
messe a macerare nel mosto)
cucinate con burro e alloro e servite
con il muset (cotechino) nel periodo
invernale.
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