La Carnia in Friuli






foto di Giovanna Nigris



 


 
Città:                              Ampezzo
  Provincia:                      Udine
   Regione:                        Friuli Venezia Giulia
   C.A.P.                             33021
   Abitanti:                        1091 al 15-06-2006
   Distanza da Udine       Km. 75
   Altitudine:                     mt. 560 sml

   Sito internet:      

        www.comune.ampezzo.ud.it


 


Galleria Fotografica di Ampezzo

 


Alcune notizie su Ampezzo
 



Il paese di Ampezzo sorge su un altopiano ai piedi del Monte Tinisa e si trova fra l’alto Tagliamento e il torrente Lumiei, lungo la strada statale che attraverso il Passo della Muaria porta al Cadore  Gode di una posizione invidiabile. I limiti comunali a nord sono Sauris e Socchieve, mentre a ovest troviamo il Comune di Forni di Sotto e Forni di Sopra. Ampezzo è avvolta da magici e incantevoli paesaggi, che hanno qualcosa di selvaggio tra i rustici, i prati verdi, i boschi e le pinete irraggiate dal sole. Una strada tra le selve porta attraverso la  Val Lumiei, a Sauris,  ove un magnifico lago dai colori verdi-azzurro domina la valle. Di particolare rilievo naturalistico è la Foresta di Ampezzo, ricca di boschi misti di abeti rossi, abeti bianchi e faggi e di flora e svariata fauna.
Ivi si trovano anche la Riserva di caccia di Ampezzo e l' Azienda Faunistico Venatoria “Foresta d’Ampezzo”.

Ad Ampezzo vi sono varie attrezzature sportive: pista da sci nordico presso il Passo Pura, tennis, campi di calcio e calcetto, piscina, possibilità escursionistiche e passeggiate rilassanti.

Il Museo Geologico della Carnia, nel palazzo “Angelo Unfer”, già sede del Governo della Zona Libera della Carnia, in piazza Roma, vanta la raccolta di parecchie  rocce e fossili di importante interesse scientifico. Esse risalgono a un periodo fra 450 e 40 milioni di anni fa. Nello stesso palazzo troviamo la Pinacoteca “Marco Davanzo”, che ospita le opere particolarmente toccanti ed espressive dell’artista Marco Davanzo (1872-1953), nato ad Ampezzo da una agiata famiglia del Cadore.

Di particolare interesse l'antica tecnica di progettazione delle case in pietra, sia ad  Ampezzo che nelle frazioni di Oltris (il cui nome  significa "oltre" (quindi "al di là del
Lumiei"), e Voltois, ai piedi del monte Nolia con i loro archi, le loro balconate in legno, ricche in estate di fiori dai vividi colori, e le porte in pietra.
Il duomo di S. Daniele, al cui interno si possono ammirare due altari lignei barocchi (opere  settecentesche di Nicola Grassi) e meravigliosi dipinti di Nicolò Grassi, domina la piazza. Sono apprezzabili  le chiesette delle sopraccitate frazioni Oltris e Voltois.


Note storiche

Le prime testimonianze di questo paese sembrano partire dal 762 con un documento longobardo, che nomina il paese di Ampezzo (la donazione sestense). Tre nobili fratelli longobardi, Erto, Marco ed Anto, monaci benedettini donarono i propri monasteri. Tra le proprietà di donazione si legge un documento "...casas in Carnia in vico Ampicio idest casa Iohanni et Marciolo".  Questo fa presumere l'esistenza del "Vico Ampicio" in età anteriore al 762. L'etimologia del paese sembra derivare  dall'abete di cui erano e sono ricchi i dintorni del paese e la casa che rappresenta l'ospitalità. La suggestione di questa rappresentazione si esterna nello stemma di Ampezzo, costituito da una casa alpina presso un pezzo (dal latino piceu: abete).  Infatti sono stati rinvenuti numerosi reperti che riconducono i primi insediamenti all'età del bronzo e del ferro e la zona fu abitata da tribù celtiche. Risale al 35 a.C. la presenza dei Romani, che sottomisero il popolo dei Carni. La Carnia fu conquistata  nel 568 dai Longobardi e quindi anche Ampezzo.

Nel 1077 venne ceduto al patriarcato di Aquileia e quindi nel 1420 passò alla Repubblica di Venezia.  I veneziani fecero grande  uso del legname dei ricchi boschi della Carnia per costruire le proprie navi.
Da alcune narrazioni risulta che Ampezzo nel 1561 patì gli effetti devastanti di un incendio violento.
Nel 1797 Ampezzo passò con il trattato di Campoformio all'Impero asburgico e in seguito andò a far parte nel 1866 del Regno d'Italia.
Nella prima guerra mondiale venne occupata dagli Austriaci, dopo la rotta di Caporetto nel 1917 e quindi liberata il 2 novembre 1918 dai cavalleggeri italiani. Durante la 2^ guerra mondiale Ampezzo subì molte perdite. Quasi ogni famiglia aveva un parente fra gli alpini della Brigata Alpina Julia.
Ampezzo assunse un ruolo di primaria importanza durante la guerra di liberazione (1943-1945), quando divenne capitale della Repubblica Libera della Carnia.

Natura e ambiente

La "Foresta di Ampezzo" verso l'alta Val Lumiei è tra alcuni tra i boschi più belli della Carnia: il Bosco Bernon, il bosco della Stua, il bosco Cavallo, il Bosco Flobia, il bosco Colmajer. Sono boschi come detto in prevalenza di abete rosso, faggio, abete bianco e nelle zone più impervie, boschi di larice  e fittissime distese di mughi, inoltre piccoli pascoli delle casere di Tintina, Nauleni e Colmajer e il passo Pura. Tutta questa bellezza è dominata dal Monte Tinisa con le sue pareti calcare e le cime dei Monti Sesilis, Colmajer,Nauleni.

Nei boschi di Ampezzo è molto ricca anche la fauna e non è difficile imbattersi  in caprioli, camosci, scoiattoli e raramente un cervo o l'aquila reale.

Sport e tempo Libero

Ad Ampezzo vi è un grande Centro Sportivo:  campetti da pallacanestro, campi di calcio, calcetto, campi da tennis e una piscina semi-olimpionica coperta. In inverno è possibile praticare lo sci di fondo sul Monte Pura. E' anche possibile pescare e percorrere gli itinerari di numerose e rilassanti passeggiate.

Economia

Per secoli gli ampezzani si distinsero nella tessitura e nella colorazione delle stoffe e si dedicarono alla lavorazione del legno e del ferro.

Oggi ad Ampezzo vi sono due piccole zone industriali  nel settore metalmeccanico, verniciatura plastica e legno.L'artigianato si esplica nella lavorazione del ferro e serramenti, nell'edilizia, estrazione boschiva e nelle segherie.

Il commercio è costituito oltre che alberghi, ristoranti, bar, agriturismo, da negozi di vari prodotti che soddisfano il fabbisogno della popolazione locale.

L'allevamento è fra i più sviluppati della Carnia: sono presenti aziende che con i loro bovini forniscono buona parte del latte al Caseificio Val Tagliamento di Enemonzo.



Manifestazioni ed Avvenimenti principali:

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Prima settimana di giugno: "Festa del Pane"
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Terza settimana di giugno: "Festa Caotica"
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Ultima settimana di giugno Sagra Patronale: "Sagra dei SS Pietro e Paolo"
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Seconda settimana di luglio: "Sagra del Salam de Mus"
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Terza settimana di luglio: "Sagra di San Jacum" nella frazione di Oltris
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Ferragosto "Festa della Montagna" e "Sagra di San Rocco" nella frazione di Voltois
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Ultima settimana di Agosto "Festa del Borgo di Clendis"
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31 ottobre "Fiesta dalis Muars"


Gastronomia di Ampezzo e della Carnia

La Gastronomia è caratterizzata da antichi sapori e utilizzo di materie prime una volta ritenute "povere". Ad esempio l'arte di fare il pane e la realizzazione di piatti anche con questo prezioso alimento. Alcuni esempi sono:

I Gnocchi di pane (Gnocs de pan), preparati utilizzando il pane raffermo, ammorbidito in acqua o latte, lavorato con uova e farina e dopo la bollitura, conditi con burro e salvia e ricotta affumicata.

Frittelle di pane: il pane tagliato a fette sottili viene passato nelle uova lavorate con lo zucchero e quindi fritto in padella. Spolverizzate di zucchero a velo e qualche goccia di vino rosso.

Minestrone di orzo: con  fagioli, cipolle,lardo e latte.

Frico di patate:
fritto di cipolle, patate lessate schiacciate, aggiunta di formaggio fresco. Viene fatto come una torta.

Frico friabile: formaggio stagionato fritto nell'olio.

Cjalsons: Tortelloni di patate e farina, ripieni di ricotta fresca, uvetta, biscotti, cannella, conditi con burro fuso e ricotta affumicata.

Blecs di Vavo: lasagne fatte con farina e acqua, cotte in acqua salata e condite con burro fuso e ricotta affumicata.

Toc di Braide: Salsiccia affumicata rosolata con cipolle e immersa nella polenta liquida fatta con il brodo.

Polenta con frico, insaccati di lavorazione artigianale,formaggi di Malga, ricotta affumicata, grigliate di carne con polenta, bietola, brovada (rape messe a macerare nel mosto) cucinate con burro e alloro e servite con il muset (cotechino) nel periodo invernale.


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